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Il Carignano del Sulcis, la perla di Sardegna

Il Carignano è un antico vitigno a bacca nera molto diffuso nell’area mediterranea: in Spagna, in Francia, in Algeria, in Tunisia e in Italia, dove viene coltivato in Sardegna, in Toscana, nelle Marche e nel Lazio.

In Sardegna appunto la zona più vocata è quella del Sulcis, nella parte sud–occidentale dell’isola, qui trova le condizioni ideali per poter esprimere al meglio le sue potenzialità.



La sua origine è ancora oggi incerta. C’è chi sostiene che si tratti di un vitigno autoctono della Sardegna e chi, invece, ritiene che il vitigno sia stato introdotto nell’isola dai Cartaginesi che, per lungo tempo, esercitarono una notevole influenza proprio sulle località del Sulcis.

Più probabile che il Carignano abbia origini spagnole e sia stato portato in Italia proprio dagli spagnoli nel periodo del loro dominio sull’Isola. Lo confermerebbe l’espressione dialettale con cui questo vitigno è conosciuto tra i viticoltori sardi, ovvero “Axina de Spagna”, “Uva di Spagna”. Anche il nome nasconde origini spagnole. Pare che il nome originario del vitigno fosse “Carinana”, dalla città aragonese di Carifiera, adattato alle caratteristiche della lingua italiana una volta giunto nel nostro Paese. Da qui Carignano.

Il Carignano del Sulcis ha ottenuto definitivamente il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata nel 1997 con un decreto ministeriale che ha sostituito i Decreti del Presidente della Repubblica del 1977 e del 1989.

Secondo il disciplinare, il Carignano del Sulcis DOC deve essere ottenuto da uve Carignano per almeno l’85%. Al restante 15% possono concorrere altri vitigni a bacca rossa non aromatici idonei alla coltivazione per la Regione Sardegna. Il superiore nel disciplinare ha l’obbligo della coltivazione ad alberello.

Il Carignano del Sulcis DOC può essere prodotto in 6 diverse tipologie: rosso, rosso riserva, rosso superiore, novello, passito e rosato.

Il Carignano del Sulcis, nella classica versione rossa, è un vino dal colore rosso rubino, tendente al granato, piuttosto strutturato e corposo, con una gradazione mai inferiore a 12 gradi, un bouquet di profumi intensi in cui si distinguono note di prugna cotta e frutta secca, mirto e macchia mediterannea, ha un palato corposo e ampio e allo stesso tempo vellutato.

Il Carignano del Sulcis è uno dei rossi più interessanti e prestigiosi dell’enologia sarda, grazie all'enologo Giacomo Tachis, che è riuscito a valorizzare questo vitigno autoctono sardo con il Terre Brune, splendido vino della @cantinadisantadi che annata dopo annata riceve i tre bicchieri dal Gambero Rosso.


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