Il Moscato rosa è un vitigno unico nel suo genere.
Appartiene alla grande famiglia dei moscati, i Muscat, vitigni aromatici il cui nome deriva da muscum, muschio. Il suo nome scientifico è Muscat Rose a Petits Grains ed è parente del più comune Moscato Bianco.
In tutta la nostra penisola solo 66 Ha sono vitati con questa varietà, è diffuso soprattutto in Trentino Alto Adige, in misura minore in Friuli, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia. Nel Lazio una chicca è rappresentata dal Rosathea, vino rosso dolce 100% da uve moscato rosa dell’Azienda Castel de Paolis, a Grottaferrata, consigliata all’origine dal prof. Attilio Scienza, allora Direttore Generale dell’Istituto Agrario di S.Michele all’Adige in provincia di Trento.
L’origine del vitigno sembra essere siciliana, pare infatti che esso venne portato in Alto Adige dal Principe Enrico di Campofranco, della famiglia dei Borbone, quando nel 1851 si imparentò con gli Asburgo e si trasferì dalla Sicilia a Caldaro, portando con sé alcune “marze” di Moscato Rosa.
Il suo nome sembra derivare più dall’aroma primario di rosa che caratterizza questo vitigno aromatico, che non dal colore della bacca. Il Moscato Rosa è un vitigno molto delicato da coltivare, perché è soggetto a colatura dei fiori e acinellatura del grappolo.
Le uve del Moscato rosa hanno gradazione zuccherina elevata, pertanto sono vinificate per lo più dopo appassimento o vendemmia tardiva per ottenere vini dolci. Un invecchiamento di alcuni anni arricchisce ed esalta le sue ottime qualità. Il vino passito ottenuto dal Moscato rosa ha un colore rosso rubino brillante con lievi riflessi granati. Il suo profumo è delicato, gradevolmente aromatico e intenso, con marcati sentori speziati, di rosa e frutti di bosco. Al palato è dolce, ma non stucchevole, con un’acidità ben integrata e un finale vellutato ed armonioso.
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